Un altro disco dei Subsonica nel 2011?
Si, perché?

Ma non erano finiti?
Direi proprio di no. Nonostante gli ultimi due dischi contenessero più incertezze che cose belle dal vivo son sempre rimasti una macchina da guerra, e da qualunque parte la si voglia vedere sono qualcosa di diverso nel piatto panorama musicale italiano. Trovami tu un’altra band che ha questo suono, hanno codificato un genere e solo loro in Italia suonano così. Nessun altro.

Parli così perché sei il solito fan che li segue sin dai tempi degli esordi e chiudi gli occhi di fronte ai loro difetti…
Ti sbagli. Io i Subsonica li ho scoperti veramente con “Terrestre” – e dunque ben dopo il periodo che tutti considerano il periodo d’oro della band torinese – perché in precedenza li avevo sempre snobbati. Li avevo sempre considerati il solito gruppo da studente fuorisede con i pantaloni a righe, la canotta, i dread, gli slogan altermondisti che va ai concerti con lo zaino Invicta pieno di fumo, cartoni di Tavernello e gin lemon fabbricato a casa, ma mi sbagliavo di grosso. Una grande band che ha scritto cose di valore, dischi nei quali andando a ritroso ho finito per perdermi accorgendomi che “Terrestre” altro non era che un debole tentativo di suonare più rock degli esordi ed il disco successivo manco mi ricordo più come si chiama (e dunque non era nulla di eccezionale).

E questo “Eden” allora… Sono riusciti a bissare “Microchip Emozionale”?
No, non sono riusciti a bissare “Microchip Emozionale” – ma probabilmente non hanno mai inteso farlo. “Microchip Emozionale” è uscito quasi dodici anni fa, ed in dodici anni le persone crescono, maturano, accumulano esperienze differenti, sentono il bisogno di fare qualcosa di nuovo e di conseguenza non è possibile ottenere un disco uguale (fra l’altro, chi suona sempre uguale e replica sé stesso all’infinito è terribilmente noioso). I Subsonica non possono suonare a vita “Microchip Emozionale”, vogliono cercare una via nuova fatta di un suono più adulto ed oscuro che non tradisca il marchio di fabbrica della band torinese ma arrivi oltre ed esplori nuove dimensioni sonore. Cercano questa via e la trovano, visto che “Eden” è davvero un ottimo disco.

Davvero? Non ci posso credere…
Ti dico di sì. La title track arriva dopo tre o quattro ascolti ma si rivela uno dei più bei brani scritti dai Subsonica e finisce per farli sembrare i Notwist, “Istrice” è roba di gran classe nonostante i soliti nostalgici di “Microchip Emozionale” dicano che ai bei tempi che furono non sarebbe stata neanche il lato B di un singolo, “Prodotto Interno Lurido” nonostante un testo piuttosto scontato funziona che è una meraviglia e sembra fatta apposta per infiammare i palazzetti nei quali i Subsonica si esibiranno durante il prossimo tour, “Benzina Ogoshi” è uno schiaffo in faccia a chi chiede ai Subsonica di suonare sempre come se fossimo nel 1999 ed ha uno dei refrain più tamarri di sempre (ed oltretutto mi ricorda qualcosina dei Faint, il che non guasta mai), “La funzione” è un electro-pop di ottima fattura che fa pensare a certi episodi del Battiato che cercava il suo centro di gravità permanente o, ancor meglio, dei loro concittadini Righeira. Tutto il resto è di gran classe, segno che la band torinese è viva e lotta insieme a noi – ed ha cancellato di botto i mezzi (o gli interi) passi falsi dei due dischi precedenti. Avercene di altre band così in Italia, questa è gente che ha ancora in canna il colpo per fare il disco pop italiano definitivo.

Un’ultima cosa… che ne pensi di chi vuole che i Subsonica suonino a vita come i Subsonica di “Microchip Emozionale”. Svelami questo segreto, non lo dirò a nessuno…
Ho sempre grande rispetto delle opinioni, delle convinzioni e dei gusti altrui. Chi spara a zero sui Subsonica è liberissimo di farlo, però non posso non pensare che chi spara a zero perché non suonano più come un tempo sia in realtà una persona che non ce la fa proprio ad arrendersi al passare degli anni e rimpiange i tempi in cui si era tutti più giovani, più forti e più spensierati. Gli anni passano, le persone cambiano, le band si sciolgono (come diceva il grande Luca Carboni) e (spesso) i capelli spariscono e non torneranno più, non è possibile fermare il tempo – neanche scrivendo su webzine e siti specializzati articoli a cadenza settimanale in cui si descrive giorno dopo giorno, singolo dopo singolo il presunto sfacelo di una band che invece è ancora in grado di fare ottima musica e lo ha dimostrato alla grande con questo “Eden”. E – pensa un po’ – riesce a farlo senza eccedere in giovanilismo. Tanto di cappello dunque per i Subsonica.

Eden
[ Emi – 2011 ]
Similar Artist: Bluvertigo, Franco Battiato che cercava i suo centro di gravità permanente, Righeira, Krisma, certi programmi di Amanda Lear in cui si rievocavano gli anni ottanta, New Order, Happy Mondays
Rating:
1. Eden
2. Serpente
3. Il Diluvio
4. Prodotto Interno Lurido
5. Benzina Ogoshi
6. Sul Sole
7. Quando
8. Istrice
9. Tra Gli Dei
10. La Funzione
11. L’Angelo
12. Subvolley (Inno dei Mondiali di Pallavolo)

Subsonica – Eden pubblicato su Indie For BUNNIES